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al Piano nazionale di ripresa e resilienza
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Aggiornamento dei dati

Ai primi di dicembre dello scorso anno, il consiglio europeo ha dato il via libera definitivo alla revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Tra le motivazioni addotte dal governo Meloni per giustificare la richiesta di modifica, vi erano l’aumento dei costi di energia e materie prime e le difficoltà riscontrate dai soggetti attuatori più piccoli nel rispettare le rigide tempistiche previste dal piano.

Attualmente non è ancora possibile avere un quadro completo dei dati sul nuovo Pnrr. Mancano infatti informazioni sulle misure e i relativi importi e, soprattutto, un elenco aggiornato di tutti i progetti che saranno realizzati. Gli unici dati che il governo ha condiviso riguardano le scadenze e la loro distribuzione per trimestri, fino al 2026.

La pubblicazione del decreto Pnrr quater e della quarta relazione del governo al parlamento sullo stato di attuazione forniscono informazioni generali sulla revisione. Tuttavia non sono assolutamente sufficienti per comprendere e monitorare la portata e gli effetti delle modifiche del nuovo piano. Questo ci ha costretto a sospendere l’aggiornamento di OpenPNRR, in attesa che il governo pubblichi dati su:

  • riforme e investimenti nuovi e rivisti, con i relativi importi,
  • progetti finanziati e progetti stralciati,
  • modifiche effettuate sul fondo complementare.

Il decreto quater ha disposto che i ministeri ridefiniscano gli importi degli investimenti di loro competenza, entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione del decreto stesso. Questo purtroppo indica dei tempi di attesa molto lunghi per avere le informazioni sopra elencate. Stupisce poi che, in assenza di questi dati, il governo dichiari che sta già lavorando sulle scadenze (intrinsecamente legate alle risorse delle misure) per richiedere la sesta rata di finanziamenti all’Unione europea.

Si tratta di lacune molto gravi, considerando anche che l’Italia è il principale beneficiario (194,4 miliardi €) del Next generation Eu, strumento pensato per favorire la ripresa dei paesi europei dalla crisi economica seguita alla pandemia da Covid-19. Sapere quante risorse pubbliche verranno destinate a quali progetti, dove e perché è un diritto di cittadini, imprese, amministrazioni locali e un obbligo che il governo continua a non rispettare.

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